Prevenire l’insuccesso scolastico attraverso la lettura ad alta voce

L’esposizione alla lettura ad alta voce è un fondamentale fattore protettivo per la prevenzione dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico e rappresenta una vera e propria didattica che può essere introdotta nel curriculum educativo al fine di ottenere vantaggi interni ed esterni al sistema scolastico.


Il nostro cervello non è biologicamente e naturalmente programmato per leggere e, per tale motivo, l'acquisizione della lettura richiede un insegnamento diretto.
La neuroscienziata M. Wolf (2009) asserisce che per acquisire questa capacità che non è naturale, i bambini hanno bisogno di ambienti educativi in cui vengano sviluppati tutti quei circuiti che permettano al cervello di leggere. Quando i bambini cominciano a leggere, il cervello recluta dei circuiti che si adattano bene a questo scopo. Si tratta soprattutto di circuiti designati alla vista, che poco hanno a che vedere con le strutture che processano il linguaggio.
Quando si inizia l'apprendimento della lettura, infatti, una parte dei neuroni di una data area visiva della corteccia celebrale, che in origine era deputata al riconoscimento di volti e luoghi, si riconverte per riconoscere le lettere e le parole: questo processo è definito riciclaggio neuronale. Quindi, imparare a leggere, consiste nel mettere in connessione i due sistemi celebrali: quello visivo del riconoscimento delle forme e l'area del linguaggio.
Lo sviluppo linguistico del bambino ha dunque un ruolo fondamentale nel preparare il cervello alla lettura e immergere il bambino, fin da piccolo, in un ambiente ricco sul piano linguistico, favorirà l’acquisizione di abilità propedeutiche ad essa.
Moltissimi studi dimostrano come la lettura ad alta voce influenzi positivamente questa area del linguaggio e produca una serie di benefici interni ed esterni relativi al percorso educativo scolastico.
La lettura ad alta voce aumenta la capacità di attenzione e di ascolto, l'abitudine ai tempi lenti, l’ampliamento del vocabolario e favorisce la comprensione del testo (Batini 2021); migliora lo sviluppo delle funzioni esecutive quali pianificazione, controllo e monitoraggio e le abilità di problem solving.
Il condividere la pratica della lettura ad alta voce migliora anche la relazione educativa insegnante – alunno, con una ricaduta sia sull’apprendimento che sull'ambito affettivo - relazionale.
Attraverso la lettura delle storie, l'insegnante scopre desideri, emozioni, aspirazioni dell’alunno e riesce ad entrare, passando per la porta principale, nel mondo dei bambini. Allo stesso tempo, attraverso l’ascolto delle storie, i bambini possono riconoscere le proprie emozioni, arricchire il proprio spazio mentale, accrescere la propria creatività interiore e, contemporaneamente, sentirsi motivati a mettersi in gioco in quanto, attraverso le storie, possono entrare in un mondo magico nel quale sperimentare e incontrare situazioni simili a quelle che vivono loro.
La lettura ad alta voce crea una situazione affettivamente serena e coinvolgente che favorisce la crescita armonica della persona e, permettendo di superare la divisione del mondo speciale della salute dalla normalità, promuove un clima inclusivo.
L’esposizione alla lettura ad alta voce diventa, quindi, un fondamentale fattore protettivo per la prevenzione dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico e rappresenta una vera e propria didattica che può essere introdotta nel curriculum educativo al fine di ottenere vantaggi interni ed esterni al sistema scolastico.


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